LE TORRI DI BOLOGNA: STORIA, CURIOSITÀ E SUGGERIMENTI

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Le torri a Bologna sono qualcosa di più di una testimonianza del passato. Sono uno slancio verso il cielo, il simbolo dell’energia vitale della città. Nel corso dei secoli hanno segnato la fisionomia di Bologna, tanto da donarle il nome di “turrita”. Gli storiografi ci dicono che tra il XII e il XIV secolo Bologna aveva uno skyline degno di Manhattancon più di 100 torri e case-torri. Oggi ne sono rimaste poco più di 20, alcune scenografiche e protagoniste come la Asinelli e la Garisenda, altre più nascoste e immerse nel tessuto architettonico cittadino. Tutte prendono il nome delle antiche famiglie che le fecero costruire: Accursi, Agresti, Alberici, Azzoguidi… Scoprirne la storia e cercare la loro presenza tra le strade e i palazzi del centro vuole dire fare un viaggio affascinante e ricco di sorprese.

COME SONO NATE LE TORRI DI BOLOGNA?

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LE TORRI FORTEZZA. Il basso Medioevo, attorno al 1100, segna l’inizio di un periodo cruciale per la storia di Bologna. L’influenza imperiale dopo la morte di Matilde di Canossa diventa più debole, il feudalesimo perde di forza. La nobiltà legata alla terrainizia a spostarsi dalle campagne in una città che stava diventando una delle più fiorenti d’Europa e qui si scontra con le ricche famiglie di mercanti. Tra guelfi e i ghibellini, e cioè i sostenitori del papato e quelli dell’imperatore, nascono lotte feroci e ogni famiglia importante ritiene indispensabile costruire la propria torre dove rifugiarsi. Erano molto efficaci anche per controllare il territorio e avvistare l’arrivo dei nemici.
Oggi vediamo la Asinelli e la Garisenda spiccare quasi isolate nello spazio di piazza Ravegnana ma all’origine le torri erano circondate dalle case a cui si collegavano con ponti e ballatoi di legno. Queste torri-fortezza avevano la porta d’ingresso a circa 6 metri di altezza e diventavano molto difficili da espugnare quando venivano ritirati i ponti mobili.

LE TORRI DEL POTERE. Dopo la cacciata dei ghibellini nel 1274 le torri perdono il loro carattere di fortezza e diventano simbolo di potere e ricchezza. Le famiglie però smettono di costruirne e quelle esistenti vengono abbattute, abbassate o trasformate con l’aggiunta di finestre e altane.

LE TORRI SACRIFICATE. Guerre, incendi e terremoti nel corso dei secoli hanno diminuito il numero delle torri bolognesi. Tuttavia sembra incredibile vedere nelle foto di fine ‘800 alcune torri che ora non ci sono più. La smania di fare strada al progresso sacrificando anche le testimonianze del passato portò all’abbattimento delle torri Artemisi, Riccadonna e Conforti. Anche Gabriele D’Annunzio partecipò alla protesta per questa decisione ma fu tutto inutile, mentre rimasero “vive” alcune torri che erano state integrate nei palazzi o riutilizzate come prigioni o negozi.

LE DUE TORRI: ASINELLI E GARISENDA

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Chi conosce Bologna anche solo attraverso una cartolina o un’immagine sul web ha visto le Due Torri, l’icona che ha reso celebre questa città italiana nel mondo. Se arrivate per la prima volta vi attireranno come calamite, basterà chiedere “come si arriva alle Due Torri?” e avrete la certezza di giungere nel cuore pulsante di Bologna. In realtà erano state costruite in posizione strategica subito fuori le mura di selenite, dove l’antica via Emilia arrivava in città.

TUTTI I NUMERI DELL’ASINELLI: 498 gradini – 97,20 metri di altezza – quasi 900 anni di vita visto che venne costruita tra il 1109 e il 1119. Questa slanciata signora bolognese non si fa mancare nulla, neppure 2,20 metri di strapiombo che la rendono la torre pendente più alta del mondo. Una leggendapopolare vuole che gli studenti non debbano salire in cima alla torre Asinelli prima di laurearsi. In realtà la salita vale davvero questo rischio accademico e anche un po’ di fiatone, visto che non c’è ascensore.

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LA GARISENDA, PENDENTE MA POETICA: la compagna dell’Asinelli batte anche la celebre torre di Pisa come pendenza. Probabilmente fu costruita prima della Asinelli, come torre di avvistamento, dalla contessa Matilde di Canossa che governò Bologna tra il XI e il XII secolo. Le fondamenta cedettero durante la costruzione che venne interrotta. Nel 1300 la torre venne addirittura accorciata di 12 metri per evitare che crollasse.
Oggi è alta 48 metri e la sua pendenza genera un fenomeno ottico suggestivo: osservandola dal basso. quando le nuvole sono spinte dal vento in direzione contraria alla sua pendenza, sembra essere lei stessa a muoversi verso di loro. Se ne accorse anche Dante Alighieri che le dedicò alcuni versi del Purgatorio che potete leggere in una lapide di marmo su un lato della torre.

INFORMAZIONI

La torre Asinelli è visitabile con prenotazione del biglietto (intero 5 euro / ridotto 3 euro), mentre la Garisenda non è accessibile.

Dal 1 Marzo al 5 Novembre. Tutti i giorni 9:30–19:30.
Dal 6 Novembre al 28 Febbraio. Tutti i giorni 9:30–17:45.

Biglietti online: www.duetorribologna.com/it/informazioni/
Oppure acquista i biglietti presso Punto Bologna Welcome, Piazza Maggiore 1/e – 40124 – Bologna
Tel. +39 051 6583111
booking@bolognawelcome.it

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